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Trento, 16 settembre 2007
BOATO: «DESOLANTE IL DIBATTITO SUL PD»
Il ritorno del leader verde: «In Trentino si è perso solo del tempo».
dal Trentino di domenica 16 settembre 2007

Per Marco Boato «la discussione sul Pd in Trentino è stata desolante e sconfortante, tutta chiusa tra Margherita e Ds, all’insegna della conflittualità. E l’annuncio del segretario locale di un partito che non si sarebbe mai fatto, un nome scomparso dopo due giorni, è stato il colmo del ridicolo». Alla ripresa della stagione politica il presidente dei Verdi è già in buona forma.

E se l’incontro aveva come tratto distintivo i grandi cambiamenti climatici Boato ha parlato soprattutto di poltica ma attorniato da tutto lo stato maggiore del suo partito, con l’assessore Iva Berasi in primis, non ha tralasciato il referendum sulla scuola. Ma al Pd ha dedicato più di un passaggio, senza risparmiare qualche affondo anche a Lorenzo Dellai: «Il detto dei “bravi” manzoniani “quel matrimonio non si ha fa da fare” si è rivelato perfettamente calzante per il Pd in Trentino. Il risultato è stata una discussione tutta in politichese che ha avuto come risultato quello di allontanare ancora di più la gente dalla politica e, purtroppo, di aumentare il degrado nelle relazioni interpersonali in questo ambiente. Il dibattito è stato ristretto, dissennato: il 14 ottobre, alla fine di tutto, il Pd qui non nascerà. Magari in futuro, ma aggiungerei forse. Ora suggeriamo alla politica trentina di girare la pagina dell’agenda, visto che per troppi mesi la discussione sulle forme della politica ha impedito che si parlasse di temi concreti, come l’adeguamento del Trentino ai nuovi scenari ambientali e climatici». E, con un filino di provocazione, i verdi hanno indetto la loro assemblea programmatica sullo sviluppo sostenibile per il 13 ottobre, vigilia del voto delle primarie per il Pd.

Avanti. Il tirare troppo il can per l’aia non garba a Boato nemmeno quando si parla di riforme: «Ed in questo caso qualche responsabilità ce l’ha anche Dellai: si è prodigato in una serie di annunci sulla necessità di riformare lo Statuto di questa Regione ma poi se ne è completamente dimenticato. Una riforma che era stata annunciata in pompa magna a Bolzano il 2 febbraio alla presenza del presidente del Consiglio Romano Prodi. Il nostro dissenso per come l’Unione-Svp ha fatto finta di niente su questo tema è totale: aspetteremo ancora qualche settimana e se non non si muoverà nulla saranno i Verdi, io stesso, a muoversi in prima persona. Lo faremo presentando una legge di riforma costituzionale a Roma e muovendoci poi nel consiglio regionale, in quello di Trento e di Bolzano» ha continuato il parlamentare.

Basta? Eh no: «Nella riunione di maggioranza provinciale dei giorni scorsi abbiamo voluto ricordare la nostra totale inadempienza sulla rappresentanza di genere nelle liste elettorali, quelle che per comodità si definiscono quote rosa e che sono previste da precise norme costituzionali. Anche qui Dellai ha detto di volersi impegnare per favorirne l’inserimento nella nostra legge elettorale. Vorrei segnalare che facendo finta di nulla ci si espone ad un ricorso alla corte costituzionale che potrebbe anche invalidare le elezioni del 2008». Boato ha anche ricordato l’attività della scuola di formazione Alexander Langer, in pieno svolgimento: «Siamo l’unico partito a fare formazione politica. La Margherita, che pure l’ha affidata ad un elemento capace come Luca Zeni, ha fatto solo chiacchiere ma non l’ha mai attivata».

Una parentesi l’ha dedicata al referendum sulla scuola privata del 30 settembre: «Noi diciamo di andare a votare, senza dare indicazioni sul come farlo. Da cattolico, con buoni rapporti personali con l’Arcivescovo Bressan, dissento in modo rispettosissimo sul suo invito a non partecipare al voto. Si è trattato di un intervento inopportuno, perché in questo modo si delegittima un importante strumento di partecipazione quale è il referendum».

 

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